Che cosa trovi qui

Questa è una raccolta di notizie, informazioni ed anche cifre per rispondere alla domanda: il Canton Ticino è uno stato laico?

Noi siamo dell’opinione che la Repubblica e Cantone del Ticino non lo sia.
Qui raccogliamo i fatti a sostegno della nostra posizione, riprendendoli dai mezzi di comunicazione e dagli atti pubblici dei Comuni e del Cantone.
Non entriamo in dibattito ma li presentiamo affinché abbiate a disposizione gli elementi oggettivi su cui formarvi il vostro convincimento.

Siamo convinti che molti rimarranno sorpresi, a cominciare da chi crede di non finanziare il culto ed invece scopre che spesso le imposte comunali sono usate anche per questo scopo.
Oppure chi scoprirà che lo stato legifera sul funzionamento delle chiese cattolica ed evangelica.

Se trovate degli errori o se avete altre notizie su questo argomento che ci sono sfuggite vi chiediamo di informarci, provvederemo a verificare e rispondervi. Per questo potete usare i nostri contatti.

In ultimo ma non meno importante, abbiamo preparato un piccolo glossario che arricchiremo nel tempo.
Molti articoli infatti riportano termini come “Messaggio Municipale” che potrebbero non esservi familiari, oppure altri come “laico” per i quali desideriamo precisare il significato.

La nostra posizione di Liberi pensatori sui contributi alle chiese

Finanziamento delle attività di culto

Gli enti pubblici (Stato e Comuni) finanziano ampiamente le attività di culto e, in particolare, quelle della chiesa cattolica (in misura molto minore è anche la chiesa protestante a ricevere contributi). È un costume che i Liberi pensatori contestano non da oggi visto che, in particolare laddove è in uso la congrua, anche i cittadini che non si considerano membri di una delle chiese riconosciute, sono chiamati alla cassa.

Conservazione dei beni ecclesiastici

Diverso e più complesso è il discorso circa la conservazione dei beni ecclesiastici al cui mantenimento Stato e Comuni contribuiscono a colpi di milioni. Si tratta, in genere, di strutture iscritte come monumenti storici e quindi meritevoli di protezione, indipendentemente che essi siano destinati al culto.                                         

Storicamente la discussione sui cosiddetti beni ecclesiastici porta lontano. I governi usciti dalla Rivoluzione francese decisero il sequestro di tutte le proprietà della chiesa, ma la stessa cosa fecero Nazioni cattoliche come l’Austria o la Spagna secondo il principio della chiesa di Stato, quindi della completa sottomissione delle comunità religiose al controllo pubblico.

Questo costume fu spesso la conseguenza, più che di preoccupazioni laiche del timore che i vertici ecclesiastici potessero indebolire le strutture statali che si stavano rafforzando in quel momento.

Le cose non andarono molto diversamente in Ticino, come emerge dalla tesi di dottorato di Franco Zorzi sui rapporti tra Stato e chiesa nel Canton Ticino (1946). I liberali procedettero nell’Ottocento, in particolare nel 1848, all’incameramento di numerosi beni per destinarli a scopi di pubblica utilità (scuole, ospedali, ecc.). Un esempio è quello del Palazzo delle Orsoline a Bellinzona. Si trattò di scelte di spirito giuseppinista (dal nome dell’imperatore Giuseppe II d’Austria che fu un fautore della chiesa di Stato). Resta aperto il dibattito circa la legittimità di quelle decisioni.

La prospettiva cambiò, sempre in Ticino, dopo la rivoluzione liberale del 1890. A prevalere da quel momento con Emilio Bossi, Romeo Manzoni, Brenno Bertoni si impose il concetto non più del controllo statale sulle comunità religiose, ma della completa separazione inclusa l’abolizione dei finanziamenti pubblici al culto.

Un postulato che rimane irrealizzato in Svizzera (fa eccezione Ginevra) e in Ticino.

Nel contesto di questo sito

Finanziare il restauro di uno stabile religioso se destinato a tenervi celebrazioni è anch’esso un contributo al culto? Oppure si tratta di un intervento di natura esclusivamente culturale?  Il dibattito è aperto.

Non diamo dunque risposte definitive, ma riteniamo comunque di documentare su questo sito i finanziamenti che pervengono alla chiesa per questa via.