Che fare

Domanda: ritenete giusto che i Comuni utilizzino le imposte pagate da tutti i cittadini e dalle imprese per finanziare le due Chiese riconosciute dal Cantone?

Se la vostra risposta è sì siete fortunati.

Non dovete fare nulla, lasciate le cose come sono affinché tutti siano obbligati a sostenere le Chiese “di stato”, indipendentemente dalle proprie convinzioni religiose.

Se al contrario non volete sostenere queste due organizzazioni dovete attivarvi.

Alcune rare parrocchie provvedono ad incassare l’imposta di culto.
In questo caso potete facilmente sottrarvi al pagamento con la procedura seguente:

  1. Al ricevimento dell’ iscrizione al Catalogo tributario parrocchiale si risponde chiedendo la cancellazione.
  2. L’iscrizione deve esservi intimata entro il 31 marzo del primo anno di assoggettamento (art.7 Decreto legislativo sull’imposta di culto)
  3. Attenzione: dovete rispettare i termini indicati, in mancanza si è tenuti a pagare la conseguente imposta almeno per un anno.
  4. Qui potete scaricare il modulo predisposto dall’Associazione Svizzera dei Liberi Pensatori per chiedere l’uscita dalla Chiesa.
  5. La lettera deve essere inviata per raccomandata alla parrocchia di domicilio.
  6. Spedite una copia anche al controllo abitanti del Comune.
  7. Conservate la conferma dell’uscita dalla Chiesa con gli atti personali.
    È possibile che in caso di trasloco in una parrocchia diversa vi venga richiesto di provare che siete usciti dalla Chiesa.

La maggior parte delle parrocchie riceve contributi comunali ed in alcuni casi il parroco riceve la congrua.

Molte parrocchie che non emettono l’imposta di culto ma ricevono contributi comunali, inviano comunque ai cittadini una richiesta di contributo volontario. Questa può invece essere ignorata senza conseguenze.

Se il vostro Comune versa la congrua al parroco, i contributi alle Chiese o comunque le finanzia non potete opporvi individualmente a questo utilizzo dei soldi pubblici.  In tutti questi casi, che sono la grande maggioranza, bisogna attivarsi politicamente affinché il Consiglio Comunale cancelli queste spese dal preventivo,  almeno per quella parte che non deriva da obblighi che fossero stati formalmente assunti.

Dunque bisogna sollecitare i consiglieri comunali per l’utilizzo delle imposte per scopi laici, escludendo quindi il mantenimento del clero.

Un suggerimento: interrogare sull’argomento i candidati ad ogni tornata elettorale e poi sorvegliarne la coerenza di comportamento.