Un pasticcio a Magliaso

di | 25 Febbraio 2020

Un nostro lettore ci segnala quanto gli è successo con il Consiglio parrocchiale di Magliaso dopo la sua richiesta di consultare il catalogo parrocchiale.

La storia di A.S. (lo chiameremo così) è documentata con scambi di mail e quindi affidabile, ragion per cui la riprendiamo in questo articolo.

L’inizio

Tutto inizia il giorno 8 febbraio quando A.S. cerca all’albo parrocchiale l’avviso di pubblicazione del catalogo parrocchiale che il Consiglio parrocchiale aggiorna al 31 gennaio e pubblica durante le prime tre domeniche di febbraio (art. 2 del Regolamento sulla Chiesa cattolica).
Nulla trovando indicato, il nostro scrive una e-mail al parroco e amministratore don Lukasz Janus chiedendo informazioni.

L’attesa

Due giorni dopo, il 10 febbraio, don Lukasz gli comunica per e-mail di avere chiesto informazioni al Consiglio parrocchiale per capire dove si trovi il catalogo e perché non è stato pubblicato.
Successivamente, il 12 febbraio, don Lukasz invia una nuova e-mail ad A.S. invitandolo ad attendere nei prossimi giorni la risposta dal presidente del consiglio parrocchiale.

Il 14 A.S. scrive ancora a don Lukasz lamentandosi di non aver avuto ancora risposta. Non segue alcun riscontro.

Il dubbio…

Il giorno 15 il nostro lettore, colto dal dubbio e dal sospetto, decide di fare ancora una passeggiata al sagrato della chiesa ed ecco che all’albo si è materializzato l’avviso di pubblicazione del catalogo.
Come avete potuto constatare, è datato febbraio 2020, senza il giorno e indica di rivolgersi al parroco per la consultazione.

L’incontro

Intenzionato ad approfondire e pure a capire perché non lo avessero informato, A.S. ritorna domenica 16 verso la chiesa ed incontra don Lukasz sul sagrato, a 3 metri dall’albo parrocchiale dove fa bella mostra di sé il citato avviso.
Segue un dialogo surreale.
don Lukasz: desidera qualcosa?
A.S.: sì, lei è Janus?
don Lukasz : sì.
A.S.: vorrei vedere il catalogo, grazie.
don Lukasz: lei è A.S.?
A.S.: sono io.
don Lukasz: le ho già detto che deve chiedere al presidente del consiglio parrocchiale.
A.S.: guardi che all’albo è scritto di chiedere a lei.
A questo punto A.S. accompagna il parroco disorientato a leggere l’avviso la cui presenza gli era ignota.
don Lukasz: io non ho alcun catalogo e non so dove sia, comunque adesso non ho tempo perché devo andare a Pura.
A.S.: non è questione di tempo, se il catalogo non c’è non può inventarlo.
don Lukasz: dopo chiamo Roberto [Roberto Citterio presidente del Consiglio parrocchiale] e le faccio sapere per settimana prossima.
A.S.: guardi che oggi è l’ultimo giorno in cui è pubblicato, è anche scritto sull’avviso.
don Lukasz: chiamerò Roberto per capire…

La risposta

A.S. è ormai convinto che il Consiglio parrocchiale abbia adottato una tattica dilatoria al solo scopo di far scadere i termini di consultazione.
Mentre sta pensando alla posizione imbarazzante in cui è stato messo il parroco, ecco che, alle 15:48 di domenica 16 febbraio, riceve la tanto attesa e-mail dal Presidente del Consiglio parrocchiale.
La alleghiamo anonimizzata, invitandovi a leggerla.

Le osservazioni di A.S.

Il nostro protagonista, dopo alcuni giorni di tranquilla riflessione, decide di non rispondere e neppure di inoltrare un esposto alla Diocesi, che è l’ente di controllo sulle parrocchie.

Ci trasmette invece un paio di sue osservazioni:

  • il parroco ha ripetutamente affermato di non aver mai visto e di non sapere dove si trovi il catalogo parrocchiale.
  • l’accesso al catalogo non era motivato dal non esservi iscritto ma dal non poter controllare se fosse iscritto perché mancava il catalogo.
  • l’espediente di pubblicare tardivamente all’albo l’avviso omettendo la data è veramente puerile.
  • l’indicazione del Consiglio di Stato come autorità di ricorso è bizzarra.

Ma soprattutto commenta e pone una serie di domande interessanti sulla e-mail del Presidente del Consiglio parrocchiale, Roberto Citterio, il quale è pure sindaco di Magliaso in lista PLR.

  • la mail del Presidente esordisce affermando che solo oggi mi è possibile risponderle. Dal 10 febbraio, quando il parroco lo ha interrogato, è riuscito a replicare solo alle 15:48 del 16 febbraio, ovvero dell’ultimo giorno di pubblicazione.
  • il Catalogo parrocchiale è stato messo in pubblicazione come d’abitudine. Ergo è abitudine che il parroco non sappia dove sia.
  • si riferisce ad una lettera che A.S. ha scritto il 21.03.2016 ad alcune centinaia di fuochi. In realtà:
    • non era una lettera a “fuochi“, lasciando intendere che fosse pubblica;
    • la lettera era personalmente intestata e indirizzata in busta chiusa, affrancata e spedita tramite Posta svizzera;
    • il contenuto era rivolto al destinatario della lettera
    • a tutti i fuochi è stato invece inviato il volantino che il Municipo, guidato dal Presidente del Consiglio parrocchiale, ha distribuito come scomposta reazione
  • conclude che dopo questa esternazione pubblica abbiamo provveduto allo stralcio del suo nominativo. Come già detto sopra, quella lettera non era una esternazione pubblica.

Iscritto e stralciato

Questo aspetto della vicenda ha appassionato A.S., che infatti si chiede:

  • essendo stato stralciato ero necessariamente prima iscritto.
  • quali sono i criteri con i quali un cittadino viene iscritto?
  • deve trattarsi di una procedura automatica per la quale non è prevista la notifica all’interessato, infatti lui non ha mai ricevuto l’avviso di iscrizione al catalogo parrocchiale.
  • l’avviso all’albo indica che per ottenere lo stralcio dal catalogo bisogna inviare richiesta scritta al Consiglio parrocchiale, non si fa riferimento a possibili pubbliche esternazioni come via alternativa.
    • dove si trova la definizione delle publiche esternazioni sufficienti per avviare lo stralcio d’ufficio?
  • lo stralcio d’ufficio non dovrebbe essere intimato all’interessato indicando termini ed autorità di ricorso?
  • per quale ragione la mail è inviata in copia anche al Segretario comunale che non ha alcun ruolo nel Consiglio parrocchiale?

In conclusione: che pasticcio! Proprio come le vie del Signore, che si sa, sono infinite!