Religioni ancora in calo

di | 8 Febbraio 2020

L’Ufficio federale di statistica ha pubblicato il 30.01.2020 i suoi studi su “Lingue e religioni nel 2018” e conferma il costante aumento di chi non ha appartenenza religiosa.

A stretto rigore si potrebbe pensare che questo argomento non riguardi il tema proposta da questo sito, ovvero la laicità del Canton Ticino. Uno stato laico non deve discriminare tra le religioni in funzione del numero di affiliati ma assumere un atteggiamento vigile affinché siano rispettate le regole del vivere e convivere civile. Regole che devono valere sia nelle relazioni esterne al gruppo religioso come pure all’interno dello stesso.

Ma allora perché ci occupiamo di questa ricerca dell’Ufficio federale di statistica? Perché il Cantone, nel suo non essere laico, si scorda di una fetta importante di popolazione.

I tre gruppi esaminati

Cerchiamo di spiegarci partendo dalla costituzione cantonale.
L’art. 24 cpv 1 riconosce la Chiesa cattolica romana e le Chiese evangeliche riformate come aventi personalità di diritto pubblico e questo si riferisce al 67% della popolazione.
Al cpv 2 lascia spazio al legislatore di estendere lo stesso trattamento anche ad altre chiese. Un ulteriore 8% della popolazione potrebbe quindi ottenere il medesimo riconoscimento con un atto legislativo.
Resta il 25% della popolazione costituito dal 2% senza indicazione e dal 23% che dichiara di non avere appartenenza religiosa e per i quali non vi è alcun riconoscimento e nessuna possibilità di ottenerlo per via legislativa.

Ma chi sono questi 23% indegni di attenzione? Come si sono formati negli anni? Ecco che la ricerca dell’Ufficio statistica offre spunti stimolanti.

Per sintesi e semplicità di lettura abbiamo riclassificato le appartenenze religiose dall’Ufficio di statistica secondo tre gruppi che abbiamo chiamato:

  • cpv 1 : detti i capoverso uno, ovvero i Cattolici romani ed i Protestanti riconosciuti al cpv 1 dell’art 24 della Costituzione
  • cpv 2 : detti i capoverso due, con questo intendiamo gli affiliati a tutte le “altre comunità religiose” come da cpv 2 del citato articolo
  • negletti: ovvero coloro che essendo privi di appartenenza religiosa non sono ricordati nella carta costituzionale

Evoluzione

Nota: i totali non arrivano a 100% poiché vi è un 1% o 2% che non da indicazione… diciamo che il gruppo dei timidi non è conteggiato.

Per dare anche una visione di più lungo periodo abbiamo integrato questi dati con le percentuali degli anni 1990 e 2000 pubblicati qui dal Cantone con questo risultato.

I negletti presentano una crescita solida anche se la percentuale raggiunta in Ticino è inferiore a quella del 28% misurata su base nazionale.
Inizialmente in crescita anche i cpv 2 fino al 2010 per poi mantenersi intorno all’8%.
In costante e stabile diminuzione i cpv 1.

Ripartizioni tra i gruppi

Veniamo al 2018 e vediamo che cosa ci dice l’Ufficio federale di statistica sulla presenza dei tre gruppi per età e istruzione.

In sostanza, più si è giovani e istruiti e tanto più si è privi di appartenenza religiosa, cioè destinati a figurare tra i negletti.
Da notare che nelle aree urbane svizzere i negletti raggiungono il 39% tra coloro che hanno concluso una formazione terziaria e superano il 44% di coloro che svolgono una professioni accademica.

Composizione dei negletti

Per concludere abbiamo esaminato la composizione del gruppo dei negletti per età e formazione. Non è una comparazione con gli altri gruppi come precedentemente ma indica la ripartizione della popolazione priva di appartenenza religiosa.

Quindi quando incontriamo un negletto vi sono il 38% di probablilità che abbia tra i 25 e i 44 anni ma solo il 14% che sia in AVS.

… e che abbia una laurea.

Considerazione finale

Rivendicare la laicità del Ticino è un diritto a prescindere.
Lo Stato laico è a garanzia di tutti e consente ad ognuno di praticare il proprio credo religioso oppure il proprio pensiero critico.
Per coloro che non condividono questo principio etico vi sono questi numeri che reclamano il riconoscimento dei diritti per quelli che sono ancora negletti.